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IL CARAMIA-GIGANTE A ISTANBUL PER ERASMUS

Una grande esperienza interculturale con persone da tutta Europa, ad un passo dall’Asia e immersi nella cultura e nella storia musulmana.

Questo è stata la settimana vissuta a Istanbul con la mia collega Ilaria Patera dal 9 al 16 settembre 2019, nell’ambito del Progetto Erasmus “Dialogue: Youth in action”, che vede coinvolti ragazzi e docenti da Italia, Turchia, Belgio, Grecia, Danimarca e Spagna.

         La settimana si è alternata tra workshops  nella scuola ospitante e visita a musei, moschee e varie attrazioni culturali di Istanbul, che ci ha decisamente conquistati.

         L’argomento fondamentale di questo scambio Erasmus era il confronto tra le culture e le tradizioni dei paesi partner, nell’ottica della valorizzazione di tutti gli elementi più caratteristici di ogni paese, compresi i rispettivi siti che sono patrimonio universale UNESCO.

         I ragazzi dei diversi paesi si sono alternati ad esporre tutto questo con l’utilizzo di power point, foto, oggetti di artigianato e  drammatizzazioni e lo hanno fatto davvero con molto entusiasmo e  motivazione. Era facile notare il lungo lavoro di preparazione vissuto a scuola con i loro docenti.

         A noi è dispiaciuto molto non essere lì con i nostri quattro alunni candidati, perché i loro genitori non hanno dato il consenso alla partenza, considerata la situazione di guerra su territorio siriano, in cui la Turchia è coinvolta. Abbiamo perciò potuto riflettere anche su quanto le guerre possano destabilizzare e rischino di rendere vani a volte gli sforzi per costruire l’unità, la pace e il dialogo fra nazioni diverse, che è poi lo scopo precipuo di tutti i progetti Erasmus.

         Gli alunni della scuola ospitante avevano preparato diversi cartelloni con i temi fondamentali affrontati, accompagnati da tavoli imbanditi di prodotti tipici, che ogni Paese si è preoccupato di portare, non solo per farne omaggio ai partner, ma anche per poterne parlare, presentando gli aspetti tipici  attraverso i prodotti, alimentari e non,  facilmente fruibili.

         Anche noi abbiamo avuto modo quindi di parlare di Locorotondo e Alberobello, comuni delle due sedi del Caramia-Gigante, della loro situazione geografica, delle principali tradizioni legate a religione, cultura, storia e agricoltura.  Con l’utilizzo di schede e immagini, abbiamo parlato delle feste religiose, dei cibi ad esse collegati, dei prodotti caseari e  ortofrutticoli, dei legami storici della nostra terra con l’Oriente, con l’antica Magna Grecia e con l’attuale Grecia, con  l’Albania, con i paesi balcanici.

E’ stato bello, formativo ed interessante trovare punti in comune tra le culture,  contenuti fondamentali che si possono condividere in nome di una Europa unita.

I colleghi turchi, coordinati dal loro preside, sono stati eccellenti nel mostrarci diversi aspetti di Istanbul, che la rendono una città molto attraente per le moschee e gli antichi palazzi musulmani con alcune testimonianze anche della antica presenza cristiana.

Indimenticabili due spettacoli di musica e danza tenuti nel palazzo della Cultura del nostro distretto e nella palestra della scuola ospitante, che hanno mostrato  danze (interpretate dagli studenti) provenienti dalle tradizioni di diverse regioni della Turchia, come anche la danza, davvero esaltante e meditativa, dei dervisci musulmani, che si roteano infinite volte a simboleggiare la sintonia uomo-universo-Dio.

  Meravigliosa la Moschea Blu (Sultanhamet), Hagia Sofia (prima cattedrale e  poi moschea), una difronte all’altra, separate da una piazza che è stata anfiteatro romano.  Il Topkapi Palace e il museo  Ibrahim Pasha Palace (Turkish-Islamic Works Museum)  ci hanno riportati a tutti gli stupendi legami tra la storia persiana, greca, cristiana e  islamica, per scoprire che l’Anatolia (vecchio nome della Turchia) è stata fondamentale per la storia dello sviluppo del cristianesimo prima e dell’islam poi. E tutto comunque ci ha fatto riscoprire quanto i popoli siano legati uno all’altro e che, lungi dal dividerci, abbiamo il compito di individuare, con le nuove generazioni, tutto quello che ci unisce, con la certezza che è davvero tanto.

Ad accompagnarci c’erano sempre anche  numerosi alunni della scuola ospitante che hanno scambiato con noi idee e prospettive di dialogo.

I prossimi appuntamenti, fissati dal gruppo di lavoro, sono: dal 16 al 22 febbraio 2020 a Salonicco in Grecia; dal 20 al 26 settembre  2020 in Danimarca; dall’8 al 14 novembre 2020 in Spagna; dal 24 al 30 gennaio 2021 in Belgio e dall’11 al 17 aprile 2021 in Italia (presso il Caramia-Gigante) per l’evento finale del Progetto.

         I colleghi greci, prossimi ospitanti, ci hanno invitato a condividere tutti i materiali prodotti con gli alunni sulla piattaforma europea E-Twinning, per vivere un contatto stabile e sicuramente più produttivo.

Come non concludere dicendo che queste esperienze vanno sempre promosse e incoraggiate, per persuadere le nuove  generazioni che il dialogo interculturale è la vera grande speranza e certezza, in un mondo segnato da lacerazioni dolorose che ci allontanano sempre più dall’ideale di uomo e di comunità che l’Unione Europea da sempre propone e costruisce.

Prof. Francesco Palmisano

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