Giovedì 21 febbraio, otto classi delle due sedi dell’Istituto hanno assistito allo spettacolo teatrale Torno subito, messo in scena nell’auditorium di Locorotondo dalla compagnia brindisina Meridiani perduti. La vicenda rappresentata si svolge nel periodo in cui Brindisi fu capitale d’Italia, da settembre del ‘43 a febbraio del ’44.
Si tratta dei mesi successivi all’armistizio con gli anglo-americani, in cui il re Vittorio Emanuele III e la sua famiglia, assieme al nuovo capo di Governo, Badoglio, soggiornarono nella città pugliese, dove si erano spostati frettolosamente, senza dare ordini precisi alle truppe. Furono mesi difficili per l’Italia, ancora in buona parte occupata dai nazifascisti.
Su questo sfondo storico si svolge la vicenda della protagonista, Geisha, una giovane precisa e organizzata nel suo lavoro, creare cappelli, che all’epoca non potevano mancare sulla testa di una donna, figuriamoci sulla testa della donna più importante di Brindisi in quel momento, la regina. La presenza della famiglia reale nella sua città si rivela quindi una vera fortuna per la ragazza. In contemporanea, lei nota che un americano dai capelli rossi, di nome John, la osserva ogni giorno fuori dal suo negozio, fino a quando si fa avanti e da qui nasce il loro amore. A Geisha sembra di vivere una favola. Ma arriva il giorno in cui la regina e John vanno via; la prima torna nel suo palazzo e John nel suo Paese. Questo, sfortunatamente, accade nella stessa mattinata, in cui Geisha non riesce né a consegnare l’ultimo cappello alla regina, come le aveva promesso, né a salutare il suo John.
Dopo la rappresentazione teatrale, gli attori hanno risposto alle domande degli studenti.
Così è emerso che la storia rappresentata si basa su 60 interviste realizzate ad anziani di Brindisi che hanno vissuto sulla loro pelle quel terribile periodo storico. Queste interviste sono state poi affidate a Emiliano Poddi, riconosciuto scrittore brindisino, che ha curato la drammaturgia dello spettacolo, mentre la regia è di Sara Bevilacqua, attrice protagonista, nonché fondatrice della compagnia. Con lei, laureata in lettere e in accademia di recitazione, sul palco c’erano Daniele Bove, maestro di musica, e Daniele Guarini, che ha studiato canto per 3 anni. Questo spettacolo, infatti, non è solo recitato, ma anche cantato con accompagnamento musicale dal vivo: nella rappresentazione sono state inserite diverse canzoni, da Ho visto un Re di Enzo Jannacci – con cui inizia lo spettacolo – a Faccetta Nera, Lili Marlene, Voglio vivere così, Ma l’amore no.
Gli attori hanno anche parlato di alcuni loro cavalli di battaglia, come Revolution, spettacolo sugli anni Sessanta, e dei progetti su cui stanno lavorando, uno sul muro di Berlino, l’altro su Michele Fazio, sedicenne barese ucciso per sbaglio dalla mafia locale nel 2001.
Grazie alla loro passione e alle loro doti, i tre artisti sono riusciti a mettere su uno spettacolo vario, piacevole e impegnato al tempo stesso, una lezione alternativa di storia, particolarmente gradita agli studenti coinvolti, a giudicare dagli applausi convinti e dall’entusiasmo che ha saputo suscitare.