Ieri, 24 marzo 2020, il prof. Giuseppe Lippolis, il nostro caro ingegnere, ci ha lasciati. Non voglio ricordare solo il professore, ma soprattutto l’uomo che era. Quell’uomo che si è sempre tenuto lontano da ogni esibizionismo, che si avvicinava ad alunni e colleghi con umiltà, gentilezza e delicatezza, espressione di quell'alta professionalità che lo rendeva speciale e semplice al tempo stesso.
Ho appreso della sua scomparsa ieri mattina, da suo figlio.. i suoi figli, che lo riempivano d'orgoglio, un orgoglio che custodiva e di cui non si vantava. In un attimo ho rivisto Peppino padre, marito affettuoso, docente impegnato e professionista stimato. Ho rivisto Peppino collega, con il quale ho condiviso tanti anni di insegnamento e che continuava a supportarmi per il bene della scuola.
Non c'è più Peppino, il caro e amatissimo Peppino, memoria storica della sede di Alberobello, che ci aiutava a districarci nella burocrazia delle carte e delle mappe, perché per lui quelle carte e mappe erano la vita della nostra scuola.
Il ritratto del prof. Lippolis è limpido: era un uomo che c'era sempre anche se mai in evidenza, di grande intelligenza, punto di riferimento e di appoggio per noi tutti, preoccupato per la Didattica a distanza perché volenteroso come sempre e desideroso di fare.
Non lo abbiamo potuto salutare, perché questo momento storico delle nostre vite ci ha privato anche del contatto affettuoso con i nostri cari e con gli amici. Quando rientreremo la nostra scuola non sarà più la stessa senza di lui, nessuno di noi sarà più lo stesso, ma vogliamo credere che ancora sarai li, seduto con noi, a cercare di capire come agire al meglio per i nostri studenti.
Arrivederci Peppino, mi piace immaginarti così, che cammini e ti allontani tranquillo, lento, in pace. Arrivederci.
Angelinda Griseta